Ieri, martedì 2 gennaio, in Perù, un bus è precipitato da una scogliera su una spiaggia rocciosa, mentre percorreva uno stretto tratto di superstrada conosciuto come la Curva del diavolo.
Pesantissimo il bilancio: almeno 48 morti.
Il mezzo, a quanto si è appreso, si è scontrato con un rimorchio per trattori sull’autostrada che conduce a Lima, la capitale dello Stato sudamericano.
A causa dell’impatto, il bus è finito nella scarpata, facendo un volo di un centinaio di metri.
A bordo c’erano 57 passeggeri.
L’autobus si è incagliato a fronte giù su una striscia di costa vicino all’Oceano Pacifico, con i corpi senza vita dei passeggeri sparpagliati tra le rocce.
I soccorritori hanno impiegato molte ore per salvare i sopravvissuti e recuperare i cadaveri.
Nessuna strada, infatti, porta direttamente alla spiaggia e sono stati necessari gli elicotteri per trasportare sei sopravvissuti con gravi ferite agli ospedali vicini.
Tre le persone ancora disperse.
Il presidente peruviano, Pedro Pablo Kuczynsi, ha dichiarato: “È molto triste per noi subire un incidente di questa portata“.
Secondo il ministro dei Trasporti, Bruno Giuffra, entrambi i veicoli avrebbero viaggiato ad alta velocità al momento dell’incidente.
Nel 2016, nelle strade del Perù, si sono registrate oltre 2.600 vittime.