Un pony è stato picchiato a morte da un gruppo di adolescenti. Se n’è andato dopo una lenta agonia dovuta al brutale pestaggio. A scoprire l’animale sofferente è stata Martina Kenny, co-fondatrice di My Lovely Horse Rescue (MLHR). È successo nella zona ovest di Dublino, sabato 27 giugno. L’animale di tre anni è stato sorpreso con «grumi di sangue su tutto il suo corpo» e «il viso gonfio».
La povera Jenna è stata subito trasferita nella fattoria dell’MLHR, ma purtroppo le ferite riportate erano troppo gravi: il pony picchiato a morte da un gruppo di adolescenti ha attraversato il ponte la mattina seguente.
Heartbreaking moment pony died in front of rescuers after being brutally beaten by teenage thugs in Dublin
Martina Kenny, co-founder of My Lovely Horse Rescue, calls for the horrible group responsible for beating a pony to death to be brought to justice https://t.co/8u1LUBUOjM
— Socialist Voice 🌐 (@SocialistVoice) July 2, 2020
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L’avvistamento dell’animale indifeso e agonizzante è avvenuto ad Adamstown, vicino al Canal Grande, sabato sera, da un uomo che si trovava a passare per caso e che ha subito avvertito i volontari della My Lovely Horse Rescue con un messaggio. Il recupero è avvenuto domenica mattina.
Il povero pony era rimasto da solo in un boschetto nelle zone limitrofre. Tre volontari dell’MLHR sono arrivati sul luogo segnalato e hanno cominciato a cercare Jenna, ma era troppo buio, non hanno potuto fare altro che aspettare le prime luci dell’alba.
Hanno trovato Jenna in uno stato straziante: con la testa abbassata e il corpo in condizioni disastrose. «Era debole, davvero molto debole. Aveva la testa bassa. La cosa folle era che il suo viso era gonfio, il suo corpo aveva grumi e protuberanze, non tagli ma grumi. Il veterinario che la stava aspettando, ha detto che è stata picchiata con forza»: ha raccontato Martina Kenny.
La persona che ha dato l’allarme «ha assistito all’orribile aggressione, ha spiegato che un ragazzino era sulla sua schiena e l’aggrediva con una violenza inaudita. Un altro più grande, di circa 15 o 16 anni, si è avvicinato invece con qualche oggetto in mano, e ha iniziato a colpirla sulla schiena e su un fianco».
Adesso l’associazione animalista chiede a gran voce che venga fatta giustizia e che i responsabili vengano puniti per come meritano. C’è ancora tanto da fare circa la cultura del rispetto nei confronti degli animali: troppe sono le aggressioni ai loro danni, mentre invece dovrebbero essere lasciati nel loro habitat in santa pace e – solo quando necessario – accuditi e curati.
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