Cambia il pronto soccorso. Da oggi, accanto ai classici colori dei codici, ci saranno anche dei numeri che andranno a costituire i nuovi ‘codici di priorità’ con i quali smistare i pazienti. Ad essi, inoltre, corrisponderanno anche tempi di attesa ben precisi.
Ecco il dettaglio: 1 rosso per l’Emergenza con intervento immediato, 2 arancione per l’urgenza da filtrare entro 15 minuti, 3 azzurro per urgenza differibile con intervento entro 60 minuti, 4 verde per urgenza minore con intervento entro 120 minuti e 5 bianco per non urgenza con intervento entro 240 minuti.
Ma non è tutto. Ci saranno anche due nuove aree: la ‘see and treat’ nella quale infermieri specializzati applicheranno protocolli standard per curare le urgenze minori, e poi l’area di osservazione breve e intensiva per le terapie brevi e gli approfondimenti diagnostici. La prima servirà ad evitare il sovraffollamento del pronto soccorso, la seconda a ridurre i ricoveri inappropriati.
Queste novità dovrebbero entrare a pieno regime entro 18 mesi. Tuttavia c’è chi esprime perplessità sulla loro effettiva efficacia.
“Non credo che ci sarà una riduzione dei tempi di attesa – ha detto Francesco Rocco Pugliese, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza – perché il vero problema è che nei Pronto soccorso italiani mancano all’appello 2.000 medici ed è il medico che deve visitare i pazienti. Con un numero così esiguo di medici è impossibile rispettare i tempi massimi di attesa previsti per l’accesso ai Pronto soccorso. Inoltre nei reparti ospedalieri mancano i posti letto, a causa dei tagli degli ultimi anni: è quindi impossibile che i pazienti, come prevedono le nuove regole, vengano smistati ai reparti per il ricovero, quando questo è necessario, entro un tempo massimo di 6-8 ore“.
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