Pulire il pavimento di casa non serve solo a mantenere il nostro ambiente sano e non troppo “contaminato”. Alcuni studi suggeriscono che c’è un’altra motivazione ben precisa. Le faccende domestiche hanno a che fare con il coltivare il buon umore e il benessere psicofisico.
A differenza del passato, la possibilità di svolgere queste faccende facendo altro (ascoltare musica, stare al telefono, vedere o ascoltare un racconto) consente di sbrigare questo genere di lavori in modo sempre più piacevole. Ecco, a questo punto possiamo dire che certi “aiuti” fanno anche venire più voglia di lavare il pavimento, senza procrastinare l’appuntamento con la pulizia.
Il pavimento non è solo quello che vediamo, ovvero mattoni, piastrelle o parquet. Può essere un piano riscaldato o il luogo dove poterci muovere liberamente, senza scarpe, anche a piedi nudi, o per rotolarsi in totale libertà con i bambini o i nostri amici a quattro zampe. Il pavimento, in poche parole, è la base che ci fa sentire al sicuro. Ha, naturalmente, funzioni pratiche, come isolarci dagli agenti esterni, oltre che rappresentare il tocco estetico per la casa e aiutare la nostra mente a percepire meglio l’ambiente.
Di sicuro, il lavaggio del pavimento non è tra le pratiche più diffuse. A volte sembra complicato troppo noioso e dispendioso di energie. A volte si tende a tenerlo trascurato per molto (troppo) tempo. Ma si depositano polvere, residui, sporco e germi di ogni specie. Ricordiamoci che sul pavimento trascorriamo gran parte del nostro tempo.
Ogni quanto si dovrebbero lavare i pavimenti di casa? Dalle colonne del British Journal of Sport Medicine la “Cleaning Therapy”, terapia della pulizia, si consiglia questo antistress che fa bene alla casa e all’equilibrio psicofisico. La pulizia andrebbe eseguita almeno una volta alla settimana, senza esagerare e sconfinare nella cura maniacale. In questo senso è utile passare spesso l’aspirapolvere per trovare sempre meno residui e sporco da rimuovere.
