Dal prossimo 6 marzo sarà possibile richiedere l’accesso al Reddito di Cittadinanza sia alle Poste che ai Caf sia online (ma occorrerà munirsi, oltre che dell’ISEE aggiornato, anche dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale: per maggiori informazioni leggere qui).
In attesa dell’avvio ufficiale delle procedure, è stato chiarito che l’obbligo di accettare un’offerta di lavoro scatterà solo se il salario sarà almeno di 858 euro al mese.
Questo è quanto previsto da un emendamento a prima firma di Susy Matrisciano (Movimento Cinque Stelle) al decreto approvato dalla Commissione Lavoro del Senato. Prossima tappa, lunedì 25 febbraio, quando il provvedimento arriverà in Parlamento.
Nel testo, nel dettaglio, si precisa che l’offerta è congrua se la retribuzione è “superiore di almeno il 10 per cento del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazioni in locazione“, ricordando che il beneficio massimo per un singolo è di 780 euro, 500 a integrazione del reddito e 280 per l’affitto.
Un altro emendamento prevede che lo Stato potrà monitorare “i soli importi complessivamente spesi e prelevati” dalla Carta per il reddito di cittadinanza. Quindi, non il dettaglio delle singole spese, recependo in questo modo le obiezioni mosse dal Garante della Privacy.