La Finlandia ha deciso di abbandonare il reddito di cittadinanza, dopo averlo istituito – per la prima volta in Europa – nel 2017.
A 2mila giovani finlandesi è stato garantito un reddito esentasse da 590euro al mese per due anni, senza la clausola della necessità di trovare nel frattempo un lavoro, rendendolo così ancora più ‘estremo’ di quello proposto in Italia dal Movimento Cinque Stelle.
L’idea pentastellata, infatti, prevede che il reddito di cittadinanza debba essere condizionato dall’accettazione di eventuali proposte di lavoro.
[button-blue url=”https://www.cronacasocial.com/reddito-di-cittadinanza-del-m5s-cose-i-requisiti-e-gli-obblighi/” target=”_blank” position=”center”]Reddito di cittadinanza del M5S: cos’è, i requisiti e gli obblighi[/button-blue]
Come scritto, però, il progetto in Finlandia ha fallito e il governo ha deciso di non continuarlo ed estenderlo a più persone, anche gli occupati.
Bloccare il reddito di cittadinanza significherà anche che sarà impossibile comprenderne gli effetti socio-economici, come l’autofinanziamento per la formazione o non fare nulla per cercare un’occupazione.
Comunque, il governo di Helsinki al momento non ha spiegato il motivo per cui il reddito di cittadinanza è stato accantonato ma starebbe valutando altre idee per affrontare la disoccupazione che – come si legge su Repubblica.it – ha un tasso più alto rispetto a quello degli altri paesi nordici.
Critico Oli Kangas, un esperto che ha lavorato al progetto, che, intervistato da una tv pubblica finlandese, ha spiegato che “Due anni sono un lasso di tempo troppo breve per giungere alle conclusioni di un esperimento complesso come il nostro. Il governo avrebbe dovuto darci più tempo e più denaro per poter ottenere risultati affidabili”.