Perché le ricette degli chef, quando vengono replicate da noi comuni mortali, non sono mai degne dell’originale? Perché una delle cose che proprio loro non ci diranno mai è che il momento della salatura della pietanza può fare la differenza.
Bisogna sapere che durante la cottura il sale penetra più velocemente al centro dell’alimento contrariamente alla salatura tardiva. In quest’ultimo caso la spezia resta in superficie ed è il primo sapore che il palato incontra. Per questo motivo, se si sala a fine cottura è bene usare meno sale rispetto alla quantità che utilizzeremmo se salassimo all’inizio.
Quindi, è meglio salare ad inizio cottura per ottenere un piatto più gustoso.
Riguardo la quantità, vale sempre il vecchio adagio meglio non abusare. Il sale, si sa, non fa proprio bene, e non dimentichiamo che durante la giornata lo ingeriamo anche attraverso alimenti quali pane, biscotti, crackers, snack, formaggi stagionati e salumi.
Discorso a parte merita la pasta. La quantità ideale di sale è di 12 grammi per ogni litro di acqua.
Se però “scappa la mano”, è possibile “aggiustare di sale” durante la cottura. Come? Mettendo a cuocere nella preparazione salata anche una patata lavata e sbucciata che, grazie alla sua composizione, assorbirà il sale in eccesso.