Si può censurare un artista? E allo stesso tempo un artista può dire quello che vuole? E, terza cosa, è giusto invitare un artista che scrive testi che dividono in un contesto televisivo familiare?
E meno male che doveva essere Pierò Pelù – che alla fine porterà, da nonno, un testo dedicato al nipote – il trasgressivo del Festival di Sanremo. In queste ore il nome che circola è Junior Cally.
La polemica è partita da delle deputate del Partito Democratico, che per prime si sono accorte che hanno condiviso l’appello contro la partecipazione del rapper a Sanremo firmato da Laura Moschini, ricercatrice e cofondatrice dell’Osservatorio di genere della Università Roma Tre.
Moschini – come ha informato lei stessa sul suo profilo Facebook – ha inviato una segnalazione alla commissione di Vigilanza Rai sottolineando come il rapper, in gara a Sanremo con il brano No grazie – in cui critica il populismo e se la prende in maniera esplicita anche con Matteo Salvini e Matteo Renzi – abbia in passato firmato brani con versi sessisti, sboccati e violenti.
In particolare il brano contestato, risalente al passato del rapper, recita: «Si chiama Gioia, perché fa la tro*a, sì, per la gioia di mamma e papà. Questa non sa cosa dice. Porca troia, quanto ca**o chiacchera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la mascherà. ‘state buoni, a queste donne alzo minigonne. Me la chiavo di brutto mentre legge Nietzche’. Ci scoéiamo Giusy Ferreri; Lo sai che fottiamo Greta Menchi Lo sai voglio fot*ere con la Canalis; ‘queste pu**ane con le Lelly Kelly non sanno che fot*ono con Junior Cally».
Il testo non è il massimo, i Doors scrivevano di peggio, ma tanto è bastato per fare scattare una polemica a cui lo staff del rapper ha cercato subito di rispondere: «In merito alle polemiche sui presunti contenuti sessisti dei testi di Junior Cally precisiamo che la posizione dell’artista è contro il sessismo, i passi avanti o indietro, e ovviamente – sembra banale dirlo, ma non lo è – contro la violenza sulle donne. Non capiamo, inoltre, se la polemica sia di carattere musicale o politica: della partecipazione di Junior Cally a Sanremo si ha notizia dal 31 dicembre e tutti i suoi testi sono disponibili sul web. Mentre del testo di ‘No grazie’ selezionato al Festival di Sanremo e delle sue rime antipopuliste si è venuti a conoscenza solo il 16 gennaio da un’intervista al Corriere della Sera. Il giorno dopo, per pura coincidenza, si accendono polemiche legate a canzoni pubblicate da anni in un età in cui Junior Cally era più giovane e le sue barre erano su temi diverse da quelle di oggi”, sottolinea ancora il management dell’artista».
Per chi non lo sapesse, le ‘barre’ nel rap sono le varie rime. Ma tutto questo non è bastato a fermare la polemica politica, che ha visto alternarsi dichiarazioni della Lega e di Matteo Salvini – attaccati nel testo sanremese che sentiremo solo a febbraio – a quelle di esponenti M5s e di Fratelli D’Italia. Dietro tutto questo c’è chi dice che si punta alla testa dell’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. Intanto la polemica monta.