Max Gazzè, uno dei concorrenti del prossimo Festival di Sanremo con il brano Il farmacista, intervistato da Repubblica, ha affermato: «Non sono né medico, né un politico. Non possiamo ovviamente pretendere che questo sia un Sanremo normale».
L’artista, 53 anni, ha aggiunto: «A differenza del protagonista della mia canzone, non ho una soluzione. È stato svilente per tutta la categoria dello spettacolo aver subito per tanti mesi un blocco totale, ora con il Festival centinaia di persone potrebbero riprendere dignitosamente un fare il proprio mestiere».
«È stato avviato un lavoro che ora va tutelato – ha aggiunto – Rinunciare sarebbe una sconfitta ancora più grande per tutta la categoria. Uno è sempre meglio di zero e se sarà necessario fare un passo indietro per farne due in avanti, io sono disposto a farlo, accettando tutte le restrizioni che i cantanti in gara devono rispettare, compresa la ‘silviopellicazione’ nella stanza d’albergo».
Infine, in un’intervista rilasciata a La Stampa, il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, ha lanciato un’idea: «In sala all’Ariston nelle serate del Festival solo sanitari vaccinati, medici, infermieri, volontari delle ambulanze, operatori socio sanitari. Un modo per ringraziare chi in questi undici mesi ha dato il massimo nella lotta al coronavirus e un efficace messaggio verso quella vaccinazione di massa che ci porterà fuori da questo incubo».
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