Il Coronavirus di ritorno in Giappone ha colpito l’isola di Hokkaido. Prima modello da seguire, adesso caso di studio su quello che succede se si allentano le restrizioni troppo presto. Sarebbe infatti questa la ragione, secondo gli scienziati.
L’appello che lanciano è di imparare da quanto accaduto e impedire che succeda nel resto della nazione. Naomichi Suzuki, il governatore della prefettura, il 29 febbraio ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta a un forte aumento dei casi di Covid-19.

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Il Festival della Neve, con 2 milioni di partecipanti, a inizio febbraio sarebbe stata la causa scatenante, le autorità sanitarie hanno parlato anche di una turista cinese proveniente da Wuhan. 118 i contagiati,con il bilancio peggiore delle 47 prefetture giapponesi.
Le misure restrittive e la mappatura delle persone a contatto con i malati, però, sembravano essere state molto efficaci. Ecco allora che arriva la revoca dello stato di emergenza, il 19 marzo: riaprono le scuole e le imprese.
Appena 26 giorni dopo, con la segnalazione di 135 nuove infezioni in una settimana, il blocco è stato ripristinato sui 5,3 milioni residenti di Hokkaido. Ecco il Coronavirus di ritorno in Giappone.
«All’epoca non avevamo abbastanza informazioni e una conoscenza adeguata di questa malattia», ha affermato Yoko Tsukamoto, infettivologo presso l’Università di Scienze della Salute dell’Isola.
«Date le informazioni in suo possesso, il governatore ha preso la decisione giusta nel revocare lo stato di emergenza»: ha detto durante un’intervista a The Telegraph. «I blocchi e gli stati di emergenza dovranno essere revocati, ma dobbiamo aspettare il più a lungo possibile, ottenere dati precisi sul numero di infezioni ed essere molto, molto cauti in fase di allentamento delle restrizioni»: ha concluso.
Il governo nazionale ha in programma di estendere lo stato di emergenza per il Covid-19 di circa un mese su tutto il Paese. Allo stato attuale dovrebbe terminare il 6 maggio, ma il 28 aprile sono stati registrati 38 nuovi casi a Hokkaido, portando il numero totale di contagi a 688, con 27 decessi.
In una nazione di 127 milioni di persone, l’ultimo bilancio è di 13.576 casi e 376 decessi, anche il Governo giapponese ha ricevuto delle critiche per aver limitato il numero di tamponi sui soggetti a rischio e la cifra reale potrebbe essere molto più alta.
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