Cronaca Social

Si possono bruciare sterpaglie ed erbacce liberamente? Ecco i dettagli forniti dalla legge

Spesso ci imbattiamo andando in autostrada o semplicemente guardando verso le montagne in colonne di fumo. Spesso si tratta di persone che bruciano i residui di potatura, sterpaglie o altre erbacce. Ma sappiamo se questa pratica diffusissima è legale? Sappiamo anche com’è disciplinata nel caso noi dovessimo bruciare gli stessi materiali nel nostro giardino?

Tutti coloro che vivono in campagna o curano il proprio giardino hanno a che fare quotidianamente con erba secca, sterpaglie, piccoli rami. Si può bruciare davvero tutto nella propria area esterna di casa? Si può fare il fuoco che si preferisce e con tutto quello che vogliamo eliminare dal giardino?

È la prima soluzione semplice e veloce per tenere pulito uno spazio esterno, anche perché non è semplice fare dei lavori di pulizia periodici e costanti. C’è da dire prima di tutto che ogni Comune ha delle regole ben precise sulla gestione di questo tipo di “rifiuti” naturali dei terreni.

Possiamo indicare qui delle informazioni generali che valgono sul territorio nazionale ma che possono avere dei regolamenti che gestiscono la pratica a livello locale e in modo più dettagliato. Informati quindi per bene prima di procedere a bruciare.

Bruciare è consentito dalla legge. La sensibilizzazione in fatto di tutela ambientale e la diffusione di incendi sempre più estesi e aggressivi, soprattutto in estate, sta scoraggiando questa pratica anche in giardini privati. Secondo la legge le sfalci, potature e sterpaglie non sono rifiuti e per questo possono essere bruciati. Le ceneri, anzi, devono essere utilizzate come fertilizzante. Ma non è una regola che vale per tutti indistintamente.

Non è consentito bruciare per i privati che stanno effettuando un intervento di manutenzione nei propri giardini. Non si tratta di verde pubblico e in questo caso, quindi, le sterpaglie sono considerate rifiuti. Ciò che accade spesso, dunque, è l’eliminazione dei residui dell’attività agricolo-forestale da parte dei Comuni, residui che evidentemente possono essere bruciati. Così come quelli di terreni dedicati alla coltivazione per aziende.

Un’eccezione va citata a favore dei privati. Possono bruciare residui ed erbacce ma a delle condizioni precise. La quantità giornaliera di bruciato non deve superare i 3 metri steri per ettaro. E anche qui il residuo della bruciatura deve diventare fertilizzante per il terreno.

Bisogna sapere però che si rischia molto accendendo sterpaglie senza limite nel proprio giardino. Un incendio, il troppo fumo dai vicini, un illecito penale, in generale, è punito, nei casi più gravi, anche con la reclusione da 3 a 7 anni. Appiccare un incendio è un reato contro la comunità, contro tutti e contro il Pianeta.