In Gran Bretagna stanno cercando di ritardare la menopausa nelle donne anche fino a 20 anni. Come? Presto detto: prelevando il tessuto ovarico in donne che hanno meno di 40 anni con un intervento chirurgico di soli trenta minuti. Quel pezzetto poi viene congelato per essere reinserito nel corpo della paziente quando entrerà in menopausa, in modo da spostarla di alcuni anni. La procedura non richiede l’assunzione di farmaci ormonali invasivi.
Il progetto rivoluzionario è stato condotto a Birmingham, sede della compagnia ‘ProFam’ di Simon Fishel, esperto di fecondazione assistita e presidente dell’Uk Care Fertility Group e ha già coinvolto nove donne.
I medici sono entusiasti. Questo sistema, infatti, oltre a ritardare l’arrivo della menopausa (la donna potrà decidere di avere un figlio anche più in là con l’età), potrà essere utilizzato per curare i gravi sintomi legati proprio alla menopausa e che colpiscono milioni di donne: patologie cardiache, osteoporosi, depressione, ansia, insonnia, attacchi di bulimia notturna e calo del desiderio sessuale.
Tuttavia la tecnica non è una totale novità. In passato era stata già usata dalle donne malate di cancro che volevano preservare la propria fertilità: prima delle terapie contro il cancro tessuti ovarici venivano prelevati, congelati e reimpiantati successivamente per consentire la fecondazione.
Al momento la tecnica viene proposta a donne di più di 40 anni nella struttura di Birmingham con un costo che varia tra i 7 mila e i 12 mila euro.
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