Oggi, fino alle 22.00, si vota in Sicilia per eleggere il nuovo presidente della Regione e i 70 deputati che comporranno l’Assemblea Regionale Siciliana.
Cinque gli sfidanti, in ordine alfabetico: Cancelleri (Movimento Cinque Stelle), Fava (Sinistra), La Rosa (Siciliani Liberi), Micari (Centrosinistra), Musumeci (Centrodestra).
Rispetto alle elezioni che si svolgono nel resto d’Italia, in Sicilia c’è una differenza non da poco, di cui si sta molto parlando in queste ore.
Lo spoglio, infatti, non avrà inizio subito dopo la chiusura delle urne ma domani mattina, a partire dalle 8.
Una posticipazione che ha spinto il deputato di Sinistra Italiana, Erasmo Palazzotto, ad affermare che ci possa essere il pericolo di brogli.
Infatti, dopo le 22 di stasera, saranno diffusi gli exit poll e se dovessero prevedere due o più candidati molto ravvicinati – situazione molto probabile – ci potrebbero esere dei brogli in alcuni seggi.
Da qui la richiesta di Palazzotto al Ministero dell’Interno di rafforzare i controlli.
Sull’argomento è intervenuto anche Rosario Crocetta, il presidente della Regione Siciliana urgente: “è stato un errore non cambiare la norma in questi cinque anni“, ha detto, con la giustificazione che non è stato possibile intervenire perché avrebbe rischiato di non avere il sostegno della maggioranza all’ARS.
Al di là dei brogli – se ne parla sempre al momento delle lezioni – un’altra causa di tale anomalia potrebbe essere il condizionamento psicologico nell’attribuzione dei voti incerti.
Una situazione paradossale, insomma, che andava sistemata negli scorsi anni, anziché lamentarsene soltanto adesso.