Spelacchio, l’ormai stranoto albero di Natale di Roma – che si trova in piazza Venezia – sta così male che potrebbe morire prima del 25 dicembre.
L’allarme è stato lanciato da Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture arboree all’Università di Palermo, intervistato dal Corriere della Sera.
Il docente è stato secco: “L’abete rosso di piazza Venezia sta morendo. Non ha speranze“.
Barbera ha spiegato che l’albero è stato rovinato nella fase di trasporto dalla Val di Fiemme alla capitale: “Al momento della partenza la parte aerea della pianta era certamente sana, all’apparenza, nel trapianto ci deve essere stato un danneggiamento, di cui un occhio esperto doveva accorgersi“.
Il docente dell’università siciliana ha anche rimarcato il fatto che Spelacchio “sta perdendo le foglie, il che vuol dire che o non ci sono radici, o magari sono state mal protette al momento dell’espianto o mal messe nel momento di cui è stato ripiantato in vaso. Ma sicuramente la questione è un cattivo funzionamento dell’apparato radicale”.
Spelacchio, quindi, dovrebbe morire addirittura prima dell’imminente 25 dicembre.
Il Movimento Cinque Stelle, però, non ci sta e, per bocca di Andrea Coia (presidente della Commissione Commercio del Comune di Roma) ha affermato: “Alla pioggia di critiche siamo abituati. L’ironia è una cosa positiva, però quando diventa troppo intensa stanca. Io ho visto l’albero di notte con le luci di Acea ed è bellissimo. Far vedere le foto di quando veniva montato e non aveva nessun addobbo è sbagliato. C’è stata una strumentalizzazione che ci può anche stare, ma forse sarebbe bello parlare dei temi della città e di tutto quello che sta facendo l’amministrazione 5 stelle”.
Da questa vicenda, divenuta nazionale, c’è una lezione che si dovrebbe trarre: gli alberi non andrebbero sradicati per abbellire le città per pochi giorni. Meglio optare per alberi di plastica che durano di più (magari per due Natali, limitando così anche le spese), no?