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Squali in agguato nel mediterraneo: ecco cosa devi assolutamente sapere!

Scopri i motivi degli avvistamenti di squali nelle acque italiane, con una guida alle specie e alle zone più frequentate dai temuti predatori marini.

Temuti e affascinanti allo stesso tempo, gli squali hanno fatto breccia nelle storie marine per secoli. Oggi ci addentreremo nel mondo misterioso degli squali che abitano le acque italiane e sveleremo alcuni dei loro segreti.

Gli squali, abitanti leggendari dei mari, sono creature affascinanti e spesso fraintese. Con il loro corpo affusolato, pinne affilate e denti taglienti come rasoi, sono tra i più temuti predatori degli oceani. Il Mar Mediterraneo è un’importante area di distribuzione per diverse specie di squali. Secondo studi e ricerche, sono state identificate circa 47 specie di squali che popolano queste acque. Considerando che nel mondo sono presenti circa 465 specie di squali, il Mar Mediterraneo rappresenta una parte significativa della biodiversità di questi predatori marini. Vivono e nuotano in aree sia costiere che pelagiche e hanno abitudini diverse da specie a specie.

Le specie più comuni

Le specie più comuni nel Mar Mediterraneo includono:

  • la verdesca (Squalus acanthias): è una specie di squalo appartenente alla famiglia Squalidae. La verdesca è una specie predatrice che si nutre principalmente di pesci, come aringhe, merluzzi, sgombri e calamari. Il colore del corpo varia dal grigio-bruno al grigio-azzurro sul dorso, sfumando verso il bianco sporco sul ventre.
La verdesca
Verdesca
  • lo squalo martello (Sphyrna spp.): la lunghezza del corpo può variare dai 2 ai 6 metri. Gli squali martello sono predatori che si nutrono principalmente di piccoli squali, razze, pesci ossei, gamberi, granchi e cefalopodi. Preferiscono habitat costieri e acque poco profonde. E’ presente specialmente in Sicilia nella zona dello Stretto di Messina.
  • lo squalo volpe (Alopias vulpinus): è una specie di squalo appartenente alla famiglia degli Alopiidi. Questa specie è rinomata per la sua caratteristica pinna caudale lunga e sottile, simile a una coda di volpe, da cui deriva il suo nome comune. Possono raggiungere una lunghezza massima di circa 3,5 metri. Si nutrono principalmente di pesci pelagici, come acciughe, sgombri e aringhe.
  • lo squalo elefante (Cetorhinus maximus): appartiene alla famiglia Cetorhinidae. Lunghezza media compresa tra i 7 e i 10 metri, un corpo massiccio e cilindrico. Gli squali elefante sono creature pacifiche e inoffensive, si alimenta principalmente di plancton, krill e piccoli organismi marini che filtrano attraverso le loro ampie bocche.
  • Lo squalo bianco (Carcharodon carcharias): è una delle specie di squali più famose e temute al mondo. È l’immagine iconica dell’idea di un predatore marino spietato, e la sua reputazione è stata alimentata da film e media. La lunghezza media degli adulti è compresa tra i 4 e i 6 metri. Gli squali bianchi sono predatori carnivori e si nutrono principalmente di mammiferi marini, come foche e leoni marini, e di altre specie di pesci, come tonni e pesci pelagici.

Perché gli squali si avvicinano a riva

Gli squali possono avvicinarsi alle zone costiere per diverse ragioni:

  • caccia più abbondante: le acque vicino alla riva possono essere ricche di prede, come piccoli pesci, calamari e altri animali marini, attirando gli squali in cerca di cibo.
  • acque più calde: durante i mesi estivi, le acque costiere si riscaldano, creando condizioni ambientali favorevoli per alcune specie di squali.
  • ciclo di vita: alcune specie di squali scelgono le acque poco profonde vicino alla riva come luoghi di riproduzione e di parto, poiché offrono maggiore protezione e nutrimento per i piccoli.
  • pesca umana: L’attività di pesca umana può influenzare la presenza degli squali. La pesca eccessiva di specie che gli squali predano, come i pesci, può spingere gli squali a spostarsi in acque più basse in cerca di cibo.

Perché gli squali attaccano le persone

Gli attacchi di squali alle persone sono rari e spesso frutto di incomprensioni. Gli squali non considerano gli esseri umani come prede naturali, ma possono attaccare in risposta a situazioni di pericolo o quando si sentono minacciati. Le attività umane, come il nuoto o il surf, possono essere percepite come un’intrusione nel loro territorio, spingendo alcuni squali a comportarsi in modo difensivo. Sono comunque rari, nelle nostre acque, gli attacchi di squali, dal 1900 ad oggi, sono stati riportati circa 40 incidenti. Di questi, meno di 10 mortali. L’ultimo attacco fatale è accaduto nel 1989 nel Golfo di Baratti (Piombino), dove perse la vita il sub Luciano Costanzo.

Le zone di mare più abitate dagli squali in Italia

Le zone di mare più abitate dagli squali in Italia possono variare in base alla stagione e alla presenza di specifiche specie di squali. Tuttavia, alcune delle aree note per la maggiore presenza di squali nel Mar Mediterraneo includono:

  • isole Egadi e Favignana (Sicilia): queste isole al largo della Sicilia sono conosciute per essere habitat di varie specie di squali, tra cui lo squalo grigio e il gattuccio.
  • arcipelago toscano: Le acque intorno alle isole dell’arcipelago toscano, come l’Isola d’Elba e l’Isola del Giglio, sono conosciute per la presenza di squali, in particolare dello squalo grigio e dello squalo spinato.
  • golfo di Napoli: il golfo di Napoli, nella regione Campania, può ospitare diverse specie di squali, tra cui il temuto squalo bianco e il carcharhinus altimus.
  • coste della Calabria e della Puglia: Le coste della Calabria e della Puglia, soprattutto lungo il tratto ionico, sono noti per avvistamenti di squali come il carcharhinus altimus e il gattuccio.
  • coste della Sardegna: anche le acque attorno alla Sardegna, in particolare lungo la costa settentrionale e occidentale.
  • coste adriatiche: anche lungo la costa adriatica dell’Italia, da Trieste alla Riviera Romagnola.
  • sul versante tirrenico, le spiagge con più squali sono quelle della Sardegna e della Campania, proprio nel tratto di mare che intercorre tra le due regioni.
squalo bianco
Squalo bianco

Frequenti avvistamenti di squali a luglio

Luglio è stato un mese caldo e affollato, sia sulla spiagge che a mare. Durante la stagione estiva, molte persone affollano le spiagge per godersi il mare e ciò aumenta le probabilità di avvistare squali vicino alle coste. Il mese di luglio è stato un mese particolarmente caldo e con frequenti avvistamenti di squali. Ha fatto il giro del web il video che mostrava le immagini di uno squalo verdesca in Sicilia, a Milazzo, che nuota poco distante dalla riva seminando il panico tra i bagnanti. Un ulteriore avvistamento ad Oliveri, sempre in provincia di Messina. Un altro  è stato segnalato da alcune persone a bordo di un’imbarcazione nelle acque di Santa Flavia nel Palermitano. Altri avvistamenti in Toscana a poche miglia dal porto di Livorno, in Puglia zona Salento, in Sardegna, a Capri,Procida e Ischia. Non ultimo il 26 luglio a Villasimius, in Sardegna, sulla spiaggia di Costa Rei, è stato avvistato un grosso squalo verdesca. E’ stato ripreso mentre nuotava tranquillamente in acque basse, tra lo stupore e curiosità dei bagnanti, tutti rigorosamente fuori acqua.

Gli squali hanno popolato il Mar Mediterraneo per milioni di anni e hanno un ruolo chiave negli ecosistemi marini di questa regione. La presenza degli squali nel Mediterraneo è un fenomeno naturale e fisiologico che ha avuto luogo da sempre e continuerà anche in futuro.

Gli avvistamenti di squali nelle acque italiane rappresentano un affascinante mistero che continua a incuriosire e spaventare le persone. Tuttavia, comprendere meglio il comportamento di queste affascinanti creature marine può aiutarci a coesistere in armonia con loro. Rispettare le indicazioni delle autorità marittime e adottare comportamenti consapevoli quando ci immergiamo nelle acque contribuirà a evitare spiacevoli incontri con i re dei mari.

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