Lo Stato di Emergenza «viene a scadere alla fine di questo mese. Anche in mancanza di un obbligo normativo, ritengo doveroso condividere con il Parlamento questa decisione. Si è concluso poche ore fa un Cdm nel quale abbiamo valutato la proroga dello stato d’emergenza».
Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo in Senato per le comunicazioni sulle ulteriore iniziative del Governo in merito all’emergenza coronavirus.
«La dichiarazione dello Stato di emergenza è prevista dal codice di protezione civile: la legittimità di queste previsioni è stata vagliata positivamente dalla Corte Costituzionale. Costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali. Tra i poteri fondamentale è il potere di ordinanza, che consente norme in deroga a ogni disposizione vigente, nei limiti indicati dalla dichiarazione di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e dell’Unione europea», ha aggiunto Conte in Aula.
Conte ha ricordato che la situazione emergenziale «non si è risolta. C’è una imprevedibile evoluzione, la pandemia non ha esaurito i suoi effetti. Se decidessimo diversamente cesserebbero di avere effetto le ordinanze», ricordando che sono state adottate 38 ordinanze. Il presidente del Consiglio segnala che dal 2014 ad oggi sono state adottate 154 dichiarazioni di stato d’emergenza «e 84 sono state le delibere. Sarebbe incongruo sospendere l’efficacia delle misure adottate», ha proseguito.
Lo Stato di Emergenza, quindi, viene prorogato fino al 31 ottobre.