Cronaca Social

Strage di Latina, si poteva evitare? La moglie aveva denunciato il marito

La coppia si stava separando e lui da mesi stalkerizzava la donna che aveva già sporto denuncia presso in caserma. Le figlie erano spaventate.

Con il passare delle ore si aggiungono nuovi inquietanti dettagli alla vicenda del Carabiniere di Cisterna di Latina che si è suicidato dopo aver ferito gravemente la moglie e ucciso le loro due figlie di 7 e 13 anni.

A raccontare quello che la coppia stava vivendo in questo periodo, è stato l’avvocato della donna, Maria Belli.

Luigi Capasso e Antonietta Gargiulo si stavano separando. Dalla fine dell’estate scorsa il militare aveva lasciato casa e si era trasferito presso gli alloggi disponibili nella caserma di Velletri. Tuttavia la separazione stava avvenendo in maniera tutt’altro che serena.

La situazione tra la coppia era tesa – ha raccontato l’avvocato – e la situazione si era per così dire aggravata quando a settembre lui ha aggredito la moglie davanti alla Findus, suo luogo di lavoro, tanto che sono dovuti intervenire i colleghi di lei a sua difesa. Ed in precedenza l’aveva aggredita anche a casa davanti alle bambine”.

La signora – ha spiegato – aveva fatto un esposto perché se avesse sporto denuncia temeva che lo avrebbero sospeso dal servizio e non avrebbe potuto contribuire al mantenimento delle figlie. Tuttavia, anche una sola denuncia non avrebbe potuto dare il via a un’azione giudiziaria nei confronti dell’uomo. Le bambine erano già seguite dai servizi sociali”.

Lui si faceva trovare sotto casa, la seguiva, uno stalker insomma – ha concluso la Belli – e cercava di incontrarla, ma lei, anche su mio consiglio, ha sempre rifiutato tutti gli incontri. Anche quando lui ha svuotato il conto corrente comune e disse che le avrebbe dato i soldi se acconsentiva ad incontrarlo. Mai avvenuto“.

E neanche il rapporto con le bambine era sereno.

La bambina più piccola, quando le si chiedeva se voleva vedere il papà – ha raccontato l’avvocato – sembrava traumatizzata, non parlava, si limitava a scuotere la testa, facendo cenno di no. La più grande diceva che il papà ogni volta che la chiamava chiedeva sempre della mamma, era ossessionato da lei e soprattutto dalla sua gelosia“.

Insomma, la tragedia era nell’aria. Nel frattempo le condizioni di Antonietta Gargiulo, ricoverata al San Camillo di Roma, restano gravi.

Il 29 marzo prossimo si sarebbe tenuta la prima udienza per la separazione giudiziale.