È stato rettificato il bilancio delle vittime causate dalla piena del torrente Raganello, nel Parco Nazionale del Pollino, in Calabria: 10 morti (sei donne e quattro uomini) e 11 feriti.
Sono stati, poi, trovati vivi tre giovani pugliesi (21, 22 e 23 anni) che erano stati per dispersi: si erano accampati in una zona a monte di quella dov’è avvenuta la sciagura.
Le vittime provengono da Calabria, Puglia, Lombardia, Campania e Lazio.
Proseguono le ricerche di eventuali altri dispersi.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione atti d’ufficio.
Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha affermato: “Occorre capire se chi doveva fare qualcosa l’ha fatto. Italia stanca di piangere morti“.
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in una dichiarazione ufficiale, ha dichiarato: “Tutto il nostro Paese prova grande tristezza per questa nuova tragedia che ha provocato tanti morti e feriti nel Parco del Pollino. Esprimo la più grande solidarietà ai familiari delle vittime e ai feriti e ringrazio gli uomini del soccorso che hanno operato e stanno tuttora operando, con la consueta abnegazione, in condizioni difficili“.
I NOMI DELLE VITTIME
Una delle vittime era una guida esperta della zona, Antonio De Rasis, di Cerchiara (Cosenza).
Tre campani: Antonio Santopaolo e Carmen Tammaro di Qualiano (Napoli), Immacolata Marrazzo di Torre del Greco (Napoli). Carlo Maurici e Valentina Venditti di Roma. Tre pugliesi: Claudia Giampietro di Conversano (Bari). Gianfranco Fumarola di Cisternino (Brindisi), Miriam Mezzola di Torricella (Taranto). Paola Romagnoli di Bergamo ma residente in Francia con il marito olandese.
Fonti: Televideo, Quirinale.it e Repubblica.it