Potrebbe essere sentito nei prossimi giorni dagli inquirenti il più giovane dei due carabinieri, accusato di aver violentato due studentesse statunitensi.
Lo ha detto il procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo di Firenze.
“Probabilmente potrebbe essere sentito nei prossimi giorni. E se non viene – ha detto il procuratore parlando con i giornalisti – sarà convocato“.
L’altro carabiniere, un appuntato, si era presentato spontaneamente in procura con il suo legale.
A proposito del video, riportato da molte testate giornalistiche, il procuratore ha detto: c’è “un fotogramma, un secondo di video” girato con il telefonino da una delle studentesse americane ma difficilmente potrò essere utile alle indagini: forse è stato girato per sbaglio in discoteca e la persona che si vede non è identificabile.
“È girato in una situazione di confusone, forse per sbaglio e forse nel locale stesso – ha spiegato il procuratore riferendosi alla discoteca nella quale i due carabinieri erano intervenuto insieme ad altri colleghi, chiamati dal titolari perché si erano verificati disordini – in cui si vede l’immagine senza testa, fino al ginocchio, di una persona in divisa. Impossibile da identificare“, ha aggiunto il magistrato che si è anche riferito ad alcune indiscrezioni di stampa: “È assolutamente falso che esista un video girato durante la commissione del reato e durante il quale una delle ragazze pronuncia la parola ‘bastardo’“.
NESSUN DISCREDITO SULLE FORZE DI POLIZIA ITALIANE
“I casi singoli vanno giudicati con estrema inflessibilità, severità” ma “io credo proprio di no“, i due carabinieri indagati a Firenze per stupro non gettano discredito sulle forze di polizia italiane.
Così il capo della polizia, Franco Gabrielli, a margine dell’inaugurazione della sede della polizia stradale di Courmayeur.
“Credo – ha proseguito – che non facciano bene a nessuno le difese d’ufficio a oltranza ma per fortuna abbiamo istituzione forti, solide, che sicuramente vivono queste situazioni con grande dolore, con grande dispiacere, ma che minimamente intaccano la storia, su tutte, dell’Arma dei carabinieri, che da oltre 200 garantisce la legalità, il rispetto delle regole, delle leggi, nel nostro Paese. Riusciamo sempre a distinguere le responsabilità dei singoli dalla capacità, la solidità e la sicurezza che le istituzioni offrono ai cittadini, non solo del nostro Paese ma soprattutto a chi nel nostro Paese viene per passare momenti di tranquillità“.