Svolta nelle indagini sul presunto stupro avvenuto a Firenze, ai danni di due studentesse americane, per cui sono indagati due carabinieri, già sospesi dal servizio.
Una delle due ragazze, infatti, ha filmato con lo smartphone, per qualche secondo, quanto stava accadendo nell’androne della loro casa.
Da quanto si apprende, le immagini sono buie ma sufficienti per riconoscere la divisa dei Carabinieri. L’ora del video, inoltre, coinciderebbe con quello della denuncia.
Il filmato, quindi, potrebbe inguaiare i due militari sotto accusa e, nelle prossime ore, gli inquirenti potrebbero emettere misure cautelari nei loro confronti.
Nel video la ragazza direbbe “bastard, bastard“, parola che indicherebbe la non volontarietà dell’atto sessuale.
AGGIORNAMENTO 16.26: LE PAROLE DEL PROCURATORE SUL VIDEO
LE PAROLE DELL’AVVOCATO DEL CARABINIERE
Cristina Menichetti, legale che difende l’appuntato dei carabinieri, accusato insieme al collega di pattuglia, al Corriere della Sera ha detto: “Quando mi ha giurato che non aveva violentato quella ragazza perché lei era consenziente l’ho guardato negli occhi e ho capito che diceva la verità. Mi ha detto che da me voleva solo che riuscissi a portarlo davanti a una magistrato per raccontare la sua verità. Non con dichiarazioni spontanee, ma con un vero interrogatorio, come si deve a una persona raggiunta da un avviso di garanzia. Mi è sembrato sincero e io allora ho deciso di difenderlo anche da un reato che, in quanto donna, mi fa rabbrividire“.
“Sono un’avvocata – ha aggiunto il legale – e dunque il mio dovere è difendere tutti nel rispetto della legge e della verità, anche chi è sospettato di un crimine così odioso. Ma lo ripeto, dopo tanti anni di professione, credo di saper riconoscere chi mente, chi mi vuole fregare. Quel carabiniere, disperato, che davanti a me è scoppiato a piangere, mi ha detto di sapere perfettamente di aver sbagliato. Mi ha ripetuto che non doveva accompagnare nessuno, che non doveva avere un’avventura perché in divisa e in servizio. Ma quando dice di non averla violentata, io ci credo. Da avvocata e da donna“.