Cronaca Social

Svizzera: insetti da mangiare in vendita nei supermercati

E’ la trovata della Coop che ha deciso di sposare le idee innovative di una start up elvetica. E intanto dal 2018 gli insetti potrebbero arrivare anche sulle tavole europee.

Burger e polpette a base di larve della farina da oggi sugli scaffali dei supermercati. Arriva dalla Svizzera la rivoluzione alimentare che promette grandi cambiamenti in tavola e che fa storcere il naso agli amanti della cucina tradizionale.

Questi prodotti sono la punta di diamante della start up elvetica Essento che è riuscita a convincere il colosso Coop ad investire sulla loro commercializzare. Al momento burger e polpette sono disponibili solo in 7 supermercati tra cui quello di Lugano e su Coop@home. Per invogliare all’acquisto la Essento ha pensato bene di produrre burger e polpette dalle forme tradizionali e aromatizzati con verdure e spezie, mentre il packaging non presenta riferimenti espliciti agli insetti. Se le vendite dovessero andare bene, questi nuovi secondi piatti arriveranno anche in altri negozi.

Fonte http://www.coop.ch

Non stupisce che tutto sia partito dalla Svizzera. A maggio, infatti, è stata autorizzata la produzione di alimenti a base di grillo domestico e cavallette, anche se ad oggi nessuna azienda o ristorante si è lanciata in questa impresa.

Ma non è tutto. La stessa Unione Europea si sta adeguando a questi cambiamenti alimentari spinta dagli allarmanti dati FAO che prevedono entro il 2050 un aumento del 79% delle produzioni alimentari per soddisfare le esigenze alimentari della popolazione mondiale.

Dal momento che proprio gli insetti (oggi consumati da circa 2 miliardi di persone nel mondo) possono rappresentare una valida alternativa alimentare ecosostenibile, a partire dal primo gennaio 2018 entrerà in vigore un nuovo regolamento sui cosiddetti “novel food” (gli alimenti nuovi tra cui rientrano, appunto, gli insetti) che ne semplificherà la commercializzazione.

Dal 2018, per comparire sui nostri scaffali, ai novel food basterà solo il parere positivo dell’Efsa (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) senza passare attraverso il Comitato di Approvazione degli Stati membri.

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