Come riportato qui, l’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge costituzionale che taglia di 345 seggi il numero dei parlamentari.
Il ddl costituzionale è stato approvato a larghissima maggioranza: 553 sì, 14 no e 2 astenuti. Era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea, pari a 316 voti.
La riforma riduce il numero dei senatori da 315 a 200 e quella dei deputati da 630 a 400.
LE REAZIONI
Mara Carfagna (Forza Italia): “Siamo stati i primi a proporre il taglio del numero dei parlamentari. L’abbiamo sempre avuto nel nostro programma. L’abbiamo approvato nel 2005 nell’ambito di una riforma costituzionale boicottata dalla sinistra dell’epoca. È sempre stata una nostra battaglia. Oggi abbiamo ovviamente votato Sì”.
Francesco Silvestri (MoVimento 5 Stelle), vicecapogruppo del Movimento alla Camera: “Il M5s ha votato compatto il taglio di 345 parlamentari, smentendo per l’ennesima volta le fake news apparse stamane su alcuni quotidiani che hanno stravolto la realtà parlando di fratture e scontri all’interno del gruppo parlamentare. Oggi abbiamo portato a casa una riforma epocale: dopo 40 anni e tanti tentativi falliti. Finalmente avremo un Parlamento meno costoso e più snello. Risparmiamo un miliardo di soldi pubblici in due legislature che investiremo in servizi utili ai cittadini. Abbiamo mantenuto un’altra promessa fatta agli italiani. Andiamo avanti, passo dopo passo e senza urlare, sulla strada del cambiamento“.
Giuseppe Sala (sindaco di Milano): – “Non è certo una cattiva notizia. Dal mio punto di vista, il problema non stava lì, però, visto che ci siamo arrivati, credo che un Parlamento con un minor numero di rappresentanti male non faccia Questo costringerà abbastanza inevitabilmente a ripensare a una riforma elettorale e qui andiamo su un tema molto delicato. Mi auguro che il principale obiettivo di una riforma possa essere la governabilità del Paese. Noi abbiamo governi che mediamente durano un anno e questo nell’epoca moderna non va bene“.
Qui le parole di Giuseppe Conte e Matteo Salvini.
LE DEFEZIONI
Sono in tutto 34 le ‘defezioni’ che si registrano tra le file del centrodestra al momento del voto finale sulla riforma costituzionale che taglia il numero dei parlamentari. Precisamente, stando a quanto risulta sfogliando il tabulato della votazione, in missione (e quindi assenti giustificati) risultano 1 deputato FI e 5 della Lega. Sono invece risultati assenti non in missione 1 deputato FdI, 25 deputati di Forza Italia e 8 della Lega.