In arrivo una multa salatissima per chi continua a fatturare a 28 giorni e indennizzi di almeno 50 euro per i consumatori.
È quanto prevede l’emendamento al decreto fiscale, depositato oggi dal senatore del PD, Stefano Esposito, come annunciato su Twitter:
Ho depositato emendamento a decreto fiscale X #nofattura28giorni battaglia condotta da agosto dalla collega @AlessiaMorani e dal @pdnetwork pic.twitter.com/DEZwpaQmgU
— Stefano Esposito (@stefanoesposito) 23 ottobre 2017
L’emendamento, come si legge nel testo di Esposito, punta, tra l’altro, a inserire nel testo del decreto fiscale, la dicitura che obbliga a vigilare “sul rispetto della periodicità della fatturazione prevista dalle disposizioni vigenti”. In caso di violazione, viene prevista “una sanzione pecuniaria da euro 500mila a 5 milioni“.
Il testo dispone, inoltre, a carico dell’operatore sanzionato il pagamento di un “indennizzo forfettario, non inferiore a euro 50, in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione”. Non solo. È prevista altresì “la restituzione di somme indebitamente percepite qualora il comportamento lesivo – dell’operatore – abbia determinato un esborso illegittimo a carico degli utenti”.
Il Codacons, intanto, batte cassa e annuncia che gli utenti italiani “non accetteranno alcun passo indietro sulle bollette a 28 giorni che non prevederà anche il rimborso ai consumatori delle maggiori somme pagate a causa dell’illegittima prassi sulle fatturazioni. Nello specifico, chiedono i consumatori, non solo le compagnie devono tornare alle bollette mensili “ma anche restituire agli utenti i soldi che questi hanno speso per effetto della fatturazione a 28 giorni – ossia – 1,19 miliardi di euro all’anno solo per la telefonia fissa e gli abbonamenti Sim”. In caso contrario, “siamo pronti ad una class action” avvisa il presidente Carlo Rienzi.
Intanto, il Codacons ha inviato a 104 procure della Repubblica di tutta Italia un esposto in cui si chiede di aprire indagine su truffa aggravata e appropriazione indebita per le bollette a 28 giorni vietate dall’Autorità.