È sempre più tragico il bilancio provvisorio del terremoto che ha colpito ieri il Messico.
L’ultima stima, diffusa dal capo della Protezione Civile messicana, Luis Felipe Puente, parla di 248 morti, 117 dei quali a Città del Messico, dove sono almeno 40 gli edifici crollati.
Altre 72 vittime si sono registrate nello Stato di Morelos, 43 nello Stato di Puebla, 12 nello Stato del Messico, 3 in quello di Guerrero e uno in quello di Oaxaca.
Secondo l’USGS, agenzia scientifica del governo degli USA, il numero delle vittime potrebbe raggiungere e superare la soglia dei mille.
Tra le storie più drammatiche del sisma il crollo di una scuola nella Capitale che ha causato la morte di 20 bambini e di 2 adulti.
Altri 30 bambini, invece, risultano tra i dispersi.
Il terremoto è stato di magnitudo 7.1, con epicentro nella regione di Puebla, a una profondità di 72.3 chilometri, esattamente 32 anni dopo quello che, sempre in Messico, fece oltre 10mila vittime.

Il premier italiano, Paolo Gentiloni, su Twitter ha scritto: “Pensieri rivolti al Messico, paese amico colpito dal terremoto. Italia vicina alle vittime e pronta a aiutare nei soccorsi“.
VIDEO:
LA GENTE SI RIVERSA IN STRADA
Deprem ikaz sistemi devreye giriyor. Ve tabii ki toplanma alanının önemi. Herkes aynı meydana doğru ilerliyor #EarthquakeMexico #Meksika pic.twitter.com/BYkB3yF2TF
— Erhan Adsan (@ErhanAdsan) 20 settembre 2017
PALAZZO CHE TREMA PERICOLOSAMENTE
Building jolted by hefty #EarthquakeMexico pic.twitter.com/qs1k1A5gQZ
— Weather News PK (@weathernewspk) 20 settembre 2017