Si sono tenuti gli scorsi giorni, in tutta Italia, i test d’ingresso per le facoltà riguardanti il vasto mondo delle professioni sanitarie, dei corsi di laurea sempre molto gettonati.
Dei corsi di laurea sempre estremamente ambiti
Il livello di concorrenza per accedere a questi percorsi formativi universitari è sempre molto agguerrito e la prima ragione è probabilmente nel fatto che i medesimi danno agli allievi delle ottime possibilità di inserirsi professionalmente, sia a livello di lavoro dipendente che di libera professione.
Una conferma evidente di ciò la si può avere visitando un portale quale ConcorsiPubblici.com: visionando ad esempio la pagina dedicata ai concorsi regione Umbria, si nota subito come la grande maggioranza di essi riguardi proprio le professioni sanitarie.
Al di là di questo, c’è da sottolineare anche che le professioni mediche hanno anche un grande appeal per via della loro indiscussa importanza: se ogni anno così tante persone tentano di entrare in questi corsi di laurea, infatti, sarà anche perché molte di loro sono mosse da una profonda passione nei confronti di questo mestiere, magari perché affascinate dall’idea di poter aiutare gli altri e salvare delle vite.
La Conferenza Nazionale Corsi Laurea Professioni Sanitarie ha recentemente presentato delle statistiche riguardanti appunto il numero di candidati che hanno preso parte ai test per l’anno accademico 2020/21, e le cifre confermano ampiamente il grande interesse nei confronti di tali professioni.
Gli aspetti interessanti emersi da questi dati numerici sono molteplici, scopriamo subito i principali.
Cala il numero complessivo di candidati, ma c’è una ragione
Anzitutto, va detto che il numero complessivo di candidati che hanno preso parte alle prove è stato pari a 77.205, cifra oggettivamente molto alta ma comunque inferiore rispetto all’anno precedente, pari esattamente a -2,6%.
Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza Nazionale Corsi Laurea Professioni Sanitarie, ha tuttavia sottolineato il fatto che questo numero non è affatto indicativo di un minore interesse nei confronti di questi corsi di laurea: il “segno meno”, infatti, si spiega semplicemente con il fatto che il numero di ragazzi diplomatisi quest’anno è stato inferiore.
Un calo si è registrato per quel che riguarda i test di accesso alle facoltà di Medicina, per cui quest’anno si è registrato un -3% rispetto al 2019, un dato in linea con il calo generale di cui si è appena detto e che, proprio per questo motivo, non è indicativo di un minore interesse nei confronti di questi corsi di laurea.
Grande crescita degli aspiranti infermieri
Nonostante, come detto, il numero di candidati si sia ridotto, quest’estate si è avuto un autentico boom per quel che riguarda le facoltà di Infermieristica: rispetto al 2019, infatti, si è registrato un importante +7,5%.
Secondo Mastrillo e Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, questo trend così netto è correlato a quanto avvenuto in Italia negli scorsi mesi: l’emergenza sanitaria ha giustamente esaltato la figura dell’infermiere, autentico eroe che si è immolato ben oltre l’ordinaria amministrazione per poter salvare quante più vite possibile, proprio per questo motivo in molti hanno provato ad intraprendere il medesimo percorso.
Sicuramente per gli infermieri le prospettive professionali sono assai concrete e questo è un fattore che ha il suo peso, ma non ci sono dubbi sul fatto che la netta crescita registratasi quest’anno, un anno che, come detto, ha peraltro visto calare il numero complessivo dei candidati, possa essere letta come un ammirevole desiderio di emulare quanto compiuto dagli eroi col camice bianco.