Cronaca Social

The New Pope, l’attacco del Patriarca di Venezia: ecco cosa non piace

«Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi», diceva un vecchio proverbio. E lo dimostra l’attacco del Patriarca di Venezia a The Now Pope di Paolo Sorrentino.

«Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi», diceva un vecchio proverbio. Si dovrebbe anche lasciare stare pure Gesù e il Papa ma in questi temi in cui non c’è più rispetto per niente e per nessuno, attaccare le istituzioni religiose, sia da parte della politica che da parte dei produttori di relativa arte, sembra diventata la moda del momento.

In particolare si toccano le basi della cultura cristiana e cattolica. Quelle che tendono a perdonare, senza avere al loro fianco ‘talebani’ o matti pronti a vendicare l’offesa.

Troppo facile così. Ma veniamo ai fatti tangibili.

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«L’arte è libertà, l’arte è creatività, l’arte è qualcosa a cui non si può mettere la museruola, ma credo che ci sia anche il rispetto, quello spazio è un luogo che ha un significato importante per i credenti, la croce non è un simbolo soprammobile, ed è il loro riferimento ultimo, e la croce ha una sua valenza storica, ci riporta ad un evento accaduto duemila anni fa, che ha coordinate storiche ben precise, e che per il cristiano è l’evento fondamentale della sua salvezza».

Queste le parole del patriarca di Venezia, Francesco Moraglia che ha criticato il trailer della serie Tv New Pope, girata dal regista Paolo Sorrentino all’interno dell’ex refettorio dei benedettini alla Fondazione Cini dell’Isola di San Giorgio a Venezia.

«Allora, il rispetto, l’arte può anche essere rispettosa del sentimento religioso di persone che non sono contro nessuno, non scomunicano nessuno – ha sottolineato il patriarca di Venezia – ma che dicono con fermezza: la croce è quell’ambito in cui non si possono svolgere scene che non sembrano, non sono, rispettose di qualcosa che si chiama Gesù Cristo, che si chiama ‘la croce’», ha dichiarato il patriarca che ha concluso: «Io credo che chi ha dato dei permessi debba riflettere del perché ha dato quei permessi, di come li ha dati, e dovrebbe trarne le conseguenze».

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Francesco Moraglia, patriarca di Venezia

Quello che non è piaciuto in particolare sono le immagini che associano la religione e il sesso, con il refettorio palladiano trasformato in un dormitorio di suore davvero particolari. Tra queste, un messaggio di Paolo Sorrentino a Crozza, la famosa «suora, nana che fuma il sigaro».

C’è poi una scena in cui, ai piedi di una croce, questo insieme di suore sexy fanno un ballo sensuale. Una cosa davvero inaccettabile a un occhio religioso. La profanazione di un luogo sacro è la denuncia principale che si fa a Sorrentino.

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