Spesso sentiamo parlare di tornado, soprattutto nelle notizie spesso terribili che provengono dagli Stati Uniti d’America. Eppure, quando avvengono simili fenomeni climatici, in Italia preferiamo utilizzare il termine tromba d’aria.
Sì, è giusto fare chiarezza: tornado (o twister, in lingua inglese) e tromba d’aria non descrivono due situazioni diverse, dove magari la prima è più forte della seconda perché nella nostra mente si accendono subito i ricordi delle scene dei film catastrofici di Hollywood.
Concettualmente, infatti, tornado e tromba d’aria sono la stessa cosa.
Come giustamente sottolineato di recente da Paolo Corazon in 3bmeteo.com, anche in Italia si verificano i tornado. Almeno 8 – 10 all’anno, soprattutto concentrati tra l’estate e l’autunno.
Le zone più colpite da queste trombe d’aria sono su per giù queste: il le aree predemontane alipine, il Friuli, il Ponente Ligure, le coste dell’alta Toscana e del Lazio e la Sicilia Orientale.
Tuttavia, noi italiani siamo decisamente fortunati perché i ‘nostri’ tornado hanno di solito un diametro di 50 – 150 metri, con venti che ruotano introno al centro del mulinello alla velocità di 100 – 150 chilometri all’ora, mentre mentre l’imbuto si sposta insieme alla nube temporalesca alla velocità di circa di 30-40 km/ora. Inoltre, i tornado nostrani hanno durata breve e percorrono distanze brevi.
L’uragano, invece, è un fenomeno climatico ancora più potente e riguarda soprattutto i Caraibi e gli Stati Uniti meridionali. Ne è un esempio il recente Florence che ha provocato vittime e devastazione sulla East Coast.
Il tifone, infine, si usa per indicare le perturbazioni tropicali dell’oceano Pacifico nordoccidentale, soprattutto nella regione delle Filippine e del Mar Cinese. E se un tifone arriva a 241 chilometri orari viene chiamato ‘supertifone’, come quello che ha sconvolto nei giorni scorsi le Filippine, causando decine di morti.
Chiarito ciò, ecco un video che riassume la forza drammatica dei tornado (e non solo):