Cronaca Social

Tragedia di Cisterna di Latina, le bimbe erano ancora vive?

A molti sarà capitato di riflettere sul motivo per cui non si sia scelto di intervenire ‘fisicamente’ contro Luigi Capasso quando si trovava sul balcone a trattare con le forze dell’ordine.

A molti sarà capitato di riflettere sul motivo per cui non si sia scelto di intervenire ‘fisicamente’ contro Luigi Capasso quando si trovava sul balcone a trattare con le forze dell’ordine.

Era ancora viva una delle due figlie dell’appuntato dei carabinieri mentre andava avanti la trattativa durata fino al suicidio dell’uomo? E poteva essere salvata intervenendo prima?

Interrogativi che sono stati sollevati dalla trasmissione Chi l’ha visto, andata in onda ieri sera su Rai3 sul caso del carabiniere che, a Cisterna di Latina, ha ferito la moglie, Antonella Gargiulo, e poi ucciso le sue due bambine, Alessia e Martina, di 13 e 8 anni, suicidandosi successivamente.

In sintesi, i GIS – Gruppo Intervento Speciale – hanno usato uno strumento che permette di rilevare, attraverso il calore emanato dai corpi umani, quante persone vive ci siano all’interno di un appartamento.

[button-red url=”https://www.cronacasocial.com/capasso-e-la-telefonata-shock-alla-figlia-no-non-ti-faccio-niente/” target=”_blank” position=”center”]Capasso e la telefonata shock alla figlia: “No, non ti faccio niente…”[/button-red]

Ebbene, Chi l’ha visto si è chiesto se tale strumento sia stato messo in funzione perché la redazione della trasmissione – come si legge su Adnkronos.com – “è a conoscenza del fatto che nella casa quella mattina era stata rivelata la presenza di due persone vive“.

Una di queste era Capasso, l’altra molto probabilmente era Alessia, la figlia più grande.

In trasmissione, poi, una signora ha ricordato che tra le 5.30 e le 6.00 aveva sentito Alessia urlare e Capasso dire: “Allora è colpa mia”. Poi gli spari.

L’interrogativo, quindi, è inquietante: Alessia poteva essere salvata se si fosse intervenuto prima?

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