Cronaca Social

Trova 180 milioni di lire in una casa ereditata, ma la Banca d’Italia le nega il cambio

Hai trovato una marea di soldi in un vecchio appartamento ereditato? Non sei diventato ricco, purtroppo. È successo nel catanese, dove la signora Francesca Marino, pensionata 78enne nata a Latina, ha trovato una cifra esorbitante in lire con cui ha avuto problemi e con cui poteva davvero voltare pagina. 

In seguito al decesso di uno zio celibe e senza figli, è stata designata come erede di un suo appartamento. All’interno di un’intercapedine, lavorando alla disposizione delle pareti, vi erano nascosti l’incredibile cifra di 180 milioni di lire in banconote di vario taglio. Bellissimo, potreste pensare, una fortuna: invece no.

La signora ha contattato diversi istituti, tra cui anche la stessa Banca d’Italia, per chiedere informazioni per effettuare il cambio. La risposta è stata brusca e senza alternative: non era più possibile, una volta trascorsi dieci anni dall’entrata in circolazione dell’euro (2002).

Infatti, dopo una legge che ha interrotto bruscamente nel 2012 il cambio delle lire, il termine ultimo (ancora di più) per il cambio è stato fissato nel 2016 ma a patto che i richiedenti avessero fatto richiesta di cambio già prima del 2012. Insomma, è diventato impossibile.

La signora Marino si è rivolta all’Associazione Giustitalia che si occupa anche di conversione lire/euro, persino a livello internazionale. Si è scelto di agire tramite il Tribunale Ordinario.

Gli avvocati chiariscono l’evoluzione della questione. Il 28 febbraio 2002 le banconote e le monete in lire hanno cessato di avere corso legale. Come abbiamo accennato, il termine ultimo era al 28 febbraio 2012 con una anticipazione, poi dichiarata incostituzionale, al 5 dicembre 2011. Il 21 gennaio 2016 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dato esecuzione alla sentenza della Corte Costituzionale che riguardava la legge del 2011

Nel periodo intercorso tra il 22 gennaio 2016 e il 31 maggio 2021 hanno avuto luogo ben 263 operazioni di cambio lira/euro per un importo complessivo di 2.661.596,96 euro. Si è ipotizzata lo scorso anno anche una riapertura dei termini ma nulla di più di uno scambio di pareri tra ministero e Banca d’Italia.

Sostengono gli avvocati della signora: “Anche se attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l’esercizio dei diritti di credito [prescrizione che non esiste in tutti gli altri Ue] è altrettanto vero che il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto (art. 2935 c.c.), quindi nel caso di specie dalla data di ritrovamento delle banconote, ritrovamento che risale a poco tempo fa”. La legge, dunque, sarebbe dalla parte della signora. Ma è ancora tutto da vedere e, soprattutto, faticoso. Si tratta di ricevere soldi dallo Stato, d’altronde.