La chiamano ‘truffa del sì’. È il raggiro telefonico di alcuni operatori dei call center per far sottoscrivere a nostra insaputa dei contratti o farci cambiare gestore. È un inganno in cui sono incappati tantissimi italiani.
In pratica basta un nostro ‘sì’ e la truffa è servita. Ma come funziona?
È sufficiente rispondere affermativamente ad una domanda che a noi sembra banale e non c’entrare nulla con la sottoscrizione di un contratto. Quel ‘sì’ viene isolato, ‘tagliato’ dalla conversazione e ‘incollato’ come risposta ad una domanda alla quale probabilmente avremo risposto di no o che l’operatore non avrà fatto in tempo a farci perché noi avremo chiuso prima la conversazione.
Un esempio pratico.
Quando rispondiamo e dall’altra parte c’è l’operatore di un call center, la prima cosa che ci viene chiesta è ‘parlo con il signor Rossi?’. La nostra risposta sarà ovviamente ‘sì’.
Ma quell’affermazione diventerà invece la risposta a domande del tipo “vuole cambiare gestore/contratto e passare a…?“.
Meglio, dunque, stare attenti ed evitare di rispondere con un sì in questi tipi di telefonate perché si rischia di vedersi cambiare contratto e di dover poi sborsare soldi e perdere anche tempo per cancellazioni e recessi.
E poi c’è anche l’iscrizione al Registro delle Opposizioni, servizio che permette al cittadino di non essere contattato per fini commerciali.