“L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità UNESCO“.
Questo l’annuncio su Twitter del Ministro delle Politiche Agricoli, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina.
E ancora: “Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo”.
L’arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’Umanità Unesco. Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo #pizzaUnesco pic.twitter.com/MgQ5izZWbf
— Maurizio Martina (@maumartina) 7 dicembre 2017
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha così premiato il lungo lavoro del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari e Forestali che, nel 2009, aveva cominciato a redigere il dossier di candidatura con il supporto delle Associazioni dei pizzaiuoli e della Regione Campania, puntando su questa antica arte non come fenomeno commerciale ma come forma culturale.
Entusiasta anche il ministro Dario Franceschini: “L’arte dei pizzaiuoli napoletani è Patrimonio Immateriale dell’Umanità!”.
L’arte dei pizzaiuoli napoletani è Patrimonio Immateriale dell’Umanità! Dall’@UNESCO riunita in Corea del Sud arriva ora la notizia. Un riconoscimento per #Napoli e l’Italia intera mentre sta per iniziare il 2018 #annodelciboitaliano #PizzaUnesco pic.twitter.com/JEnhmMGcuW
— Dario Franceschini (@dariofrance) 7 dicembre 2017
Per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si tratta di un “grande riconoscimento per l’Italia, Napoli e la Regione“. E il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: “Grazie ai pizzaioli napoletani“.
CURIOSITÀ
La passione per la pizza – come si legge su Rainews.it – è accomuna tutto il mondo, con gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili all’anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci, che con 3,3 chili di pizza pro capite annui chiudono questa classifica.
L’arte dei pizzaiuoli napoletani è il settimo ‘tesoro’ italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
L’elenco tricolore comprende anche l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014).