Sale la tensione nella Penisola arabica.
Gli Stati Uniti hanno, infatti, annunciato il dispiegamento di una batteria di missili Patriot e di un contingente di 200 militari in Arabia Saudita.
La decisione è conseguenza dell’attacco agli impianti petroliferi sauditi, per il quale la Casa Bianca accusa l’Iran.
Il dispiegamento – ha annunciato il Pentagono – ha lo scopo di aumentare la “capacità di difesa aerea e missilistica” delle infrastrutture civili e militari dei sauditi e di accrescere la “già significativa” presenza di forze Usa nella regione.
Altre due batterie di missili Patriot e Thaad (sistema anti balistico) sono state poste in standby in caso di ulteriore minaccia agli interessi degli Usa e dei loro alleati in Medio Oriente.
Donald Trump, inoltre, ha vietato l’ingresso negli Usa agli alti dirigenti del regime iraniano e alle loro famiglie, il giorno dopo che il presidente Hassan Rohani ha chiuso la porta a un incontro con il tycoon senza la revoca delle sanzioni.
“Negli anni i responsabili iraniani e i membri delle loro famiglie hanno approfittato tranquillamente della libertà e della prosperità dell’America, in particolare delle eccellenti opportunità che gli Usa offrono in materia di educazione, di piacere e cultura“, ha dichiarato il segretario di Stato Usa Mike Pompeo.
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