Venezia ostaggio delle eccezionali alte maree. Scuole e locali chiusi, alberghi allagati, traghetti affondati, piazza San Marco inondata. E poi l’anziano colpito da un fulmine mentre tentava di riparare una pompa idraulica. I danni, da stimare con certezza, sono nell’ordine delle centinaia di milioni di euro. E la situazione non dovrebbe migliorare nei prossimi giorni.
“Venezia è in ginocchio, i danni alla città sono ingenti, chiederemo lo stato di crisi” ha twittato il sindaco Luigi Brugnaro.
“Oggi piangiamo altre vittime. Quanto sta accadendo a Venezia – ha scritto su facebook il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – è una sconfitta per il nostro Paese. È una sconfitta per l’umanità. Oggi una delle città simbolo italiane, patrimonio dell’Unesco, è in emergenza. È chiaro che quanto sta accadendo sia diretta conseguenza dei cambiamenti climatici. La tropicalizzazione dei fenomeni meteorologici: in parole povere vuol dire precipitazioni violente e forti venti. È quanto sta accadendo sempre più spesso nel Mediterraneo“.
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“È il momento di costruire una strategia contro i cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale – ha aggiunto il Ministro – arriverà a distruggere il nostro pianeta se non invertiamo subito il senso di marcia. Se non investiamo su un altro sistema di produzione e di economia. Chiunque gestirà la politica nei prossimi 20 anni avrà questa responsabilità. Oggi in Italia altre città oltre a Venezia stanno soffrendo il maltempo e i problemi ad esso collegati. Nei prossimi giorni sarà discusso in Senato il Decreto Clima, e non solo”.
“Domani – ha invece detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – c’è un Consiglio dei ministri tecnico che sicuramente prenderà in carico la richiesta di stato di emergenza del presidente Zaia. Allo stato non ci sono ragioni per negare lo stato di emergenza e stanziare i primi fondi. Per il Mose siamo nella dirittura finale, siamo al 92-93% dell’opera e guardando all’interesse pubblico non c’è che da prendere una direzione nel completamento di questo percorso“.
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Il ministro degli esteri e leader M5S, Luigi Di Maio, ha annunciato una moratoria per famiglie e imprese, mentre il Ministro della cultura Dario Franceschini “ha attivato sin dalle prime ore di allerta a Venezia l’unità di crisi per la verifica e la messa in sicurezza del patrimonio culturale“.
Il segretario Generale della Cisl Annamaria Furlan ha cinguettato la sua “solidarietà e vicinanza a Venezia e alla sua popolazione”. “Il disastro ed i danni al suo patrimonio architettonico ed alla sua economia – ha twittato – sono una tragedia che addolora tutti gli italiani. I gravi ritardi per il Mose sono la cartina di tornasole di un paese bloccato dai veti”.
Un invito a non fare polemiche, invece, è arrivato da Matteo Renzi che su twitter ha scritto: “Ci sono dei momenti in cui NON si aprono polemiche. Ora siamo tutti dalla parte di #Venezia, con il Sindaco Brugnaro e il Governatore Zaia. E soprattutto con i veneziani. Non è il tempo di fare polemiche, tutti uniti per rimediare ai danni. Un Paese serio si unisce, non si divide”.
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