“Le sconfitte, soprattutto quelle più dolorose, non si possono spiegare con una sola verità“.
Così Gian Piero Ventura, ex commissario tecnico della Nazionale, dopo l’esonero dall’incarico.
Nella dichiarazione, intrisa di amarezza per la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 (non accadeva dal 1958), Ventura ha fatto sapere che sarà “il primo tifoso: al mio successore auguro di riportare l’Italia dove merita“.
“Sono stati – ha aggiunto Ventura – e sono giorni difficili e di profondo dispiacere: provo una sensazione di incompiutezza dal momento che non ho raggiunto il traguardo dei Mondiali“.
L’ex CT, 70 anni il prossimo 14 gennaio, ha aggiunto che “guidare la Nazionale mi ha trasmesso senso di appartenenza e orgoglio mai provati prima. Ho lavorato con tutto me stesso: non sono riuscito là dove ero convinto di farcela alla guida di ragazzi che non smetterò mai di ringraziare“.
“Ho lavorato – ha concluso Ventura – per preparare i più giovani al grande salto che potevano, e possono ancora, ancora fare in modo da arricchire tutto il nostro movimento. Nel calcio le vittorie sono sempre il prodotto del merito di tanti. E le sconfitte, specie le più dolorose, non si possono spiegare con una sola verità: bisogna dare risposte a una lunga serie di interrogativi“.