Cronaca Social

Villaggio Fantozzi, il tributo collettivo che ricrea le scene iconiche della saga

In Emilia Romagna c’è una piccola località in cui rivivrà fisicamente la lunghissima parabola cinematografica di Fantozzi. Si chiama San Felice sul Panaro, è in provincia di Bologna, e si trasformerà nel “Villaggio Fantozzi”. È tutto pronto per l’inaugurazione dell’1 di ottobre ma di cosa si tratta? Arriva dopo un intenso anno di lavoro, come racconta l’edizione bolognese di Repubblica. Ma adesso è tutto agli sgoccioli per accogliere gli appassionati e i curiosi del grande autore italiano, il compianto Paolo Villaggio.

Non era mai stato fatto e forse si è sempre sognato un villaggio per Fantozzi, il personaggio iconico che rappresenta l’Italia lavoratrice (anche troppo) del boom e del post boom economico anni Sessanta. Il sogno è diventato realtà. Si è riuscito a trasformare un intero paese, San Felice sul Panaro appunto, nella copia perfetta dell’universo Fantozzi.

Tutto è proprio come nei suoi film: la Bianchina, l’ufficio del megadirettore galattico, la trattoria “al Curvone”, il campo da tennis del “batti lei” con il ragioner Filini, la Coppa Cobram, la clinica dimagrante del professor Birkermaier e ovviamente il balcone con affaccio tangenziale per prendere l’autobus al volo. C’è un di tasso di “leggenda “iconicità” altissimo in questo museo della storia di Fantozzi attraverso le sue avventure (o meglio, disavventure).

Dopo un anno di lavoro nell’ex fabbrica Del Monte di San Felice, due hangar molto vasti, volontari e appassionati hanno ricreato scene e oggetti cult della saga scritta da Paolo Villaggio. Esclusa la nuvola che perseguita Fantozzi, è certo che il 1°ottobre alle 15.30 il piccolo paese della bassa modenese ospiterà più di 300 figuranti. Cosa succederà? Chi arriverà da vicino e lontano, qualcuno anche da Monaco di Baviera, già vestito per mancanza di camerini, sarà chiamato a interpretare personaggi rimasti indimenticabili.

Federico Mazzoli, bancario, ha convinto la Sanfelice 1893 Banca Popolare a farsi sponsor dell’evento. Afferma: “Ogni giorno tra colleghi citiamo a memoria frasi dai film di Fantozzi. Stavolta ci siamo lasciati prendere un po’ la mano”.

Questo “Villaggio”, a ben vedere, è già cominciato da settimane, con prove sul campo degne di un set cinematografico. Per ricreare tutto a dovere, è arrivata anche una ruspa che ha scavato la buca in cui i giocatori della storica partita di calcetto finiscono per inabissarsi. A filmare tutto c’è Paolo Galassi, che da questo tributo collettivo realizzerà un docufilm. Il vero direttore delle operazioni, il superdirettore direbbero alcuni, si chiama Roberto Gatti, 60 anni, fotografo.

Ecco cosa racconta Gatti: “Un signore di Reggio Emilia stava per vendere la sua Bianchina bianca, ma ha rimandato l’appuntamento col compratore per prestarcela”. Le Bianchine che arriveranno al villaggio saranno però più di 40, e si arriverà a mettere insieme una vera esposizione storica, senza considerare gli oltre cinquanta ciclisti in maglia di lana coinvolti nella leggendaria Coppa Cobram. Immancabile anche il tabellone per la conta di morti e feriti nella mitica gara raccontata da quel maestro di Paolo Villaggio.