Dopo l’incidente stradale «Gioele era vivo, in braccio alla madre, in posizione verticale e senza alcuna ferita».
Questa la ricostruzione del testimone presente dopo l’impatto resa nota dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che sta indagato sulla morte della dj Viviana Parisi e sulla scomparsa del figlio di 4 anni della donna.
Il procuratore ha aggiunto che Gioele «aveva gli occhi aperti» e il teste «è attendibile». A parlare con la procura sono stati «testimoni che erano in vacanza in Sicilia e poi sono rientrati al Nord». All’inizio, ha spiegato il procuratore, «avevano dei dubbi se fossero proprio loro, ma quando è stata diffusa la loro descrizione hanno capito che era quello l’incidente e si sono presentati».
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Quindi, quando Viviana Parisi è scesa dall’auto, dopo l’incidente stradale, «camminava in modo veloce, ma non correva» e «nei confronti di Gioele aveva un atteggiamento protettivo», ma «non escludiamo alcuna ipotesi», ha aggiunto il procuratore Cavallo.
«L’ipotesi di un’aggressione da parte di animali selvatici è vagliata da tempo – ha aggiunto il procuratore – ma non è quella privilegiata. È una tesi come le altre. Il contesto familiare? È chiaro che alla luce di questa risultanze… La presenza della signora e del bambino vivi sul posto fanno perdere di importanza ad altri scenari».
«Noi – ha ribadito il magistrato – non privilegiamo alcuna pista perché e dobbiamo vagliare tutte, escluderne una potrebbe essere un errore. Non si può sottovalutare alcunché», ha proseguito il procuratore.
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