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Vuoi bruciare più grassi? Scopri l’orario preciso nel quale fare attività fisica

Secondo una ricerca condotta da un team di ricercatori svedesi, ci sarebbe una fascia oraria della giornata precisa in cui il corpo riesce a bruciare di più pur eseguendo la stessa attività fisica. Sarà il caso di tenere d’occhio l’orologio, allora. Sarebbe stato dimostrato che si ottengono risultati diversi in palestra, a seconda dell’orario scelto per l’attività. Sarebbe determinante, quindi, per come bruciare grassi o al contrario mettere su massa muscolare.

Il gruppo di scienziati che hanno portato avanti lo studio ha infatti provato che il metabolismo corporeo subisce un’accelerazione a seconda dell’orario di attività fisica. Si bruciano più grassi facendola all’ora giusta. È la scienza a dirlo.

Di solito, a causa del ritmo quotidiano che ci “travolge”, finiamo per lasciare il tempo dedicato allo sport solo alla fine della nostra giornata. Con i residui di forze che ci restano riusciamo anche ad accendere Netflix. Sarebbe il comportamento più sbagliato da tenere.

Se l’obiettivo che stiamo perseguendo è quello di bruciare grassi, non sarà solo importante utilizzare i pesi durante le nostre attività aerobiche, ma anche muoversi nell’orario giusto. La fascia ideale, secondo la ricerca svedese, sembra essere la tarda mattinata.

I due atenei che hanno collaborato per questo studio, il Karolinska Institutet e l’Università di Copenaghen, hanno pubblicato qualche giorno le proprie conclusioni sulla rivista scientifica PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences).

Il titolo dell’articolo scientifico è, appunto, “Time of day determines postexercise metabolism in mouse adipose tissue”. Spiega come i topi utilizzati nell’esperimento abbiano subito un’accelerazione del metabolismo, oltre che un aumento della combustione di grassi con l’esercizio fisico nella tarda mattinata rispetto ad altri momenti.

Pare che prima di pranzo sia più efficace e utile fare attività fisica per chi vuole consumare grassi o perdere peso. La biologa Juleen R. Zierath ha comunque precisato come siano necessari ulteriori studi per affermare in maniera incontrovertibile che le attività riscontrate nei topi siano rilevabili negli esseri umani.